Malati cronici, con tumori, immunodepressi, anziani o che non si possono vaccinare: come proteggerli dal Covid? Mantenendo le precauzioni e costruendo l’immunità di gregge.
Il primo gennaio 2021 in Italia eravamo 59.257.566. Le persone sopra i 12 anni – cioè quelle che possono vaccinarsi – erano 52.815.810 (dati Istat). Di queste, oltre 14 milioni convivono con una patologia cronica e fra loro 8,4 milioni sono ultra 65enni (dati Ministero della Salute).
Le “persone fragili”, senza contare i bambini, sono quindi oltre il 26%, cioè più di una su quattro. Questo vuol dire che ciascuno di noi è probabile che abbia intorno a sé almeno una persona di cui prendersi cura o da proteggere.
Ma chi sono le persone fragili?
Sono soprattutto le persone con malattie croniche e tumori, gli immunodepressi e gli anziani.
Ma ci sono altri motivi per cui il Covid potrebbe essere un rischio grave.
Per quanto riguarda i tumori, un documento specifico del Ministero della Salute spiega:
“I pazienti affetti da patologie oncologiche o onco-ematologiche, così come altre patologie associate a immunosoppressione (immunodeficienze congenite, trapianti di organo solido o cellule staminali emopoietiche, patologie autoimmuni in trattamento immunosoppressivo), sono particolarmente a rischio, sia per quanto riguarda la morbilità che la letalità correlate a infezioni da virus respiratori. […] Per quanto riguarda il SARS-CoV-2, sembra che i pazienti siano da un lato esposti a maggior rischio di contrarre l’infezione, e dall’altro ad andare incontro a un andamento più severo.”
Gli over 65 in Italia sono il 23% della popolazione. Abbiamo infatti la fortuna di essere uno dei paesi più longevi del mondo con un’aspettativa di vita di 85,3 anni per le donne e di 81 anni per gli uomini. Su di loro il Covid si è abbattuto come un uragano.
In Italia al 25 novembre 2020, su 49.931 persone morte per Covid, 42.657 avevano più di 70 anni (85%). E se aggiungiamo i 4.956 morti di età compresa fra 60 e 69 anni, arriviamo al 95% di tutti i decessi per Coronavirus (qui i dati nel dettaglio).
La causa della morte varia in base all'età perché andando avanti con gli anni aumentano le patologie che si sovrappongono. Già dopo i 65 anni più della metà degli italiani convive con una o più malattie croniche e questa quota aumenta con l'età fino a interessare i tre quarti degli ultra 85enni.
Per chi ha la fortuna di non avere malattie croniche o di non avere parenti o amici con gravi problemi di salute, è difficile capire quante persone rischino la vita se prendono il Covid. Ed è anche difficile che conoscano le malattie che rendono le persone “estremamente vulnerabili”. Vogliamo però almeno citarne le categorie (il dettaglio nel documento del Ministero della Salute):
Se siete interessati ai dati, il report dell’Iss riporta quali fra i malati cronici sono quelli più a rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19.
Le persone con patologie croniche devono prima e soprattutto evitare di abbandonare i percorsi di cura, anche se sappiamo che purtroppo in alcuni casi è stato difficile o addirittura impossibile. Devono inoltre tenere sotto controllo la malattia di base seguendo le indicazioni del medico e assumendo in modo corretto i farmaci prescritti.
Le persone più a rischio perché anziane e/o affette da patologie croniche devono prestare più attenzione degli altri alle regole e alle raccomandazioni di prevenzione. E devono pretendere che le persone che li circondano, specie se non sono vaccinate, usino la mascherina, mantengano la distanza di sicurezza e che ci si incontri in locali arieggiati o all’aperto.
A protezione di coloro che risiedono in RSA e Hospice – che ricordiamo furono i più colpiti nella prima fase della pandemia – è stata emanata un’ordinanza specifica del ministro Speranza che definisce le regole per visitare parenti e amici.
Ma soprattutto, le persone fragili e anziane devono essere vaccinate. Il piano vaccinale ha infatti considerato prioritarie le vaccinazioni ai più anziani, ai malati cronici e alle persone con gravi disabilità, così come ai loro conviventi e ai cosiddetti caregiver.
Non tutte le persone possono però essere vaccinate.
Si parla molto dei no-vax, ma ci sono centinaia di migliaia di persone che vorrebbero fare il vaccino ma non possono: per motivi di salute - come chi ha patologie allergiche serie - o perché bloccati in casa, dimenticati o irraggiungibili.
La sicurezza di queste persone - come per altro dei bambini - sta nella cosiddetta immunità di gregge: quando cioè si raggiunge una percentuale di vaccinati tale da impedire al virus di circolare, ma soprattutto di mutare.
Per proteggere le persone vulnerabili e quelle che non possono vaccinarsi, bisogna quindi che si vaccini il numero maggiore di persone. Ciascuno di noi, al di là delle norme sull’uso del green pass, ha la responsabilità di vaccinarsi perché la salute e la vita di molte persone dipende – direttamente o indirettamente - anche da noi.
La battaglia contro questo virus si vince solo se la combattiamo tutti insieme. Altrimenti ognuno di noi rischia di essere colpito da una nuova variante del virus o di procurare la malattia di qualcuno che gli è caro, magari tanto fragile da rischiare la vita.