Una guida ai nuovi ambiti di estensione della certificazione verde.
Scatta venerdì 15 ottobre l’obbligo di esibire la certificazione verde per accedere ai luoghi di lavoro.
L’obbligo - stabilito dal Decreto Legge 127 e in vigore fino al 31 dicembre, data prevista per il termine dello stato di emergenza - definisce le modalità di ingresso nei luoghi di lavoro con green pass ottenuto dopo la vaccinazione, oppure con tampone molecolare o rapido.
Il comma 5 del Decreto stabilisce che siano i datori di lavoro a effettuare quotidianamente la verifica, e che possano a loro volta incaricare altri soggetti per fare gli accertamenti. I controlli possono essere effettuati sia a tappeto che a campione, preferibilmente al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro.
Sono tenuti a esibire la certificazione verde tutti i dipendenti pubblici, ma anche coloro che svolgano attività lavorativa, di formazione, volontariato a vario titolo presso le amministrazioni, anche sulla base di contratti esterni e per i soggetti titolari di cariche elettive o istituzionali.
Chi non è in possesso di green pass sarà considerato assente ingiustificato: scatterà dunque la sospensione non retribuita dal lavoro, ma verrà conservato il posto, così come saranno maturati ferie, Tfr e altre spettanze. Chi venga trovato al lavoro senza certificazione è sottoposto a una sanzione dai 600 ai 1.500 euro, ridotti da 400 a 1000 euro per il datore di lavoro. Una delle novità più rilevanti del Decreto riguarda la cessazione dello smartworking come modalità di svolgimento dell’attività lavorativa per i dipendenti pubblici.
Anche il mondo della giustizia si prepara alla svolta del 15 ottobre: i magistrati ordinari, gli amministrativi, i contabili, i militari e i componenti delle commissioni tributarie dovranno esibire il green pass per accedere a tribunali e uffici giudiziari, pena la sospensione dal lavoro e dallo stipendio e la sanzione derivata dall’illecito disciplinare. Sono invece esentati gli avvocati, i consulenti, i periti così come le parti in causa del processo, dagli imputati ai testimoni, in quanto il Decreto regola solo il rapporto con i dipendenti e non con i soggetti esterni.
Anche nel privato, sia per dipendenti che per contratti esterni, è fatto obbligo di esibire la certificazione verde al datore di lavoro, con una differenza rispetto al settore pubblico: nelle aziende con più di 15 dipendenti infatti chi sia sprovvisto di green pass subirà il blocco dello stipendio ma non la sospensione dal luogo di lavoro. Le aziende con meno di 15 dipendenti invece possono decidere di procedere alla sospensione del dipendente dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata e di sostituirlo temporaneamente per un massimo di 20 giorni. Restano invece in entrambi i casi le medesime sanzioni pecuniarie previste per il pubblico.
La corsa ai tamponi non si è fatta attendere: se i più previdenti hanno già prenotato i test fino al 31 dicembre, per gli altri si prospettano lunghe code, se si considera che la platea dei lavoratori non vaccinati si attesterebbe attorno ai 2,5 milioni di persone. Guardando ai test antigenici rapidi, validi per 48 ore, questo si tradurrebbe nella necessità di effettuare 1 milione di tamponi al giorno (ad oggi non si è mai superata la soglia dei 300mila, due terzi dei quali effettuati in farmacia). Una domanda enorme che rischia di generare non pochi problemi, anche se le farmacie si dicono pronte a reggere l’urto, ipotizzando un ampliamento degli orari di apertura se necessario. I tamponi restano a prezzo calmierato di 15 euro, gratuiti per gli esonerati dal vaccino e di 8 euro per gli under 18.
Dopo quasi due anni cinema e teatri tolgono il distanziamento e tornano a piena capienza, facendo tirare un sospiro di sollievo a uno dei settori più colpiti dalle misure di contrasto alla pandemia. Già a partire da lunedì 11 ottobre dunque via alla segnaletica di divieto sulle poltrone.
La capienza del 100% riguarda anche musei, locali di intrattenimento e musica dal vivo, mentre si riduce al 75% negli stadi e al 60% nei palazzetti. Le discoteche potranno accogliere la metà del pubblico al chiuso, garantendo idonei impianti di aerazione, e il 75% all’aperto. Per accedere bisognerà esibire il green pass e, in caso di irregolarità, è prevista la chiusura a partire dalla seconda sanzione.
Non sarà invece richiesto il green pass per andare dal parrucchiere e per entrare in centri estetici, centri commerciali, hotel e ristoranti interni agli hotel, chiese e luoghi di culto.
Il green pass non sarà necessario per allenarsi all’aperto (mentre resta per palestre e piscine), per consumare nei dehors di bar e ristoranti, per utilizzare autobus, taxi, tram e metropolitane, per prendere un treno regionale o un treno o un bus che non attraversino più di due regioni e, naturalmente, per partecipare alle elezioni.
Il certificato potrà essere esibito sia in forma elettronica che cartacea.
Una novità: tutte le informazioni sul green pass saranno disponibili al numero 1500 (va in “pensione” dunque il numero verde 800 91 24 91) per l'assistenza tecnica per l'acquisizione dei certificati verdi.