20 maggio 2022
Arriva l’estate e si progettano vacanze. Varie restrizioni legate al Covid sono state abolite, ma non tutti i paesi sono allineati. Ecco le principali novità per viaggiare in Europa e nel mondo.
L’estate è vicina e si progettano vacanze. Per facilitare i viaggi e ridare fiato al turismo l’Europa ha abolito molte norme legate al Covid-19.
Sono stati cancellati gli elenchi di Paesi A, B, C, D, E, e non ci sono più limitazioni ai viaggi dall’Italia verso i Paesi dell’ex elenco E. Viene quindi superato il criterio del Paese di provenienza, per considerare solo lo status vaccinale.
Dal 16 maggio, sono inoltre state abolite alcune norme per chi viaggia in Europa, come l’uso delle mascherine e la necessità di compilare il Passenger Locator Form, ma con alcune eccezioni.
Per quanto riguarda i voli da e verso paesi extraeuropei le norme sono molto varie e il Ministero degli Affari Esteri – con un lavoro straordinario che è giusto elogiare – ha creato sul sito Viaggiare Sicuri una pagina dove scegliere il paese di cui si vogliono conoscere le regole.
Si tratta di 222 schede relative a tutti i paesi del mondo dall’Afghanistan allo Zimbabwe passando per il Regno di eSwatini.
Dal 16 maggio non è più necessario usare le mascherine in aeroporto e sui voli all’interno della UE e verso la Gran Bretagna.
Non è così per l’Italia che chiede sui voli (anche internazionali) e su navi e treni a lunga percorrenza di usare mascherine Ffp2 fino al 15 giugno 2022.
Anche la Spagna mantiene l’obbligo fino al 15 giugno, mentre per la Germania durerà fino al 23 settembre.
Restano esclusi dall’obbligo i bambini con meno di 6 anni, ma per tutti è raccomandato l’uso di mascherine negli spazi al chiuso. La mascherina rimane infatti la migliore difesa contro il virus che continua a mutare (siamo a Omicron 4 e 5).
Dal primo maggio per spostarsi in Italia non c’è più l'obbligo di mostrare il Green pass, ma gli italiani che tornano dall’estero e i turisti stranieri devono continuare a esibire il pass da vaccinazione o guarigione oppure un test con esito negativo.
Se non si hanno le certificazioni richieste, all’arrivo bisogna fare una quarantena di 5 giorni, con l'obbligo di test molecolare o antigenico alla fine del periodo.
Nei paesi europei bisogna continuare a esibire le prove di vaccinazione, guarigione o test. Per i test molecolari PCR la validità resta di 72 ore, mentre quella dei test antigenici sarà dimezzata da 48 a 24 ore.
Oltre ai paesi UE, sono circa 40 i paesi nel mondo che accettano il Green pass. Alcuni però chiedono anche un test negativo nelle 24 ore precedenti all’arrivo, come gli Stati Uniti, mentre entrando in Canada può capitare di essere selezionati per un test COVID-19 a campione, anche se si dimostra di essere vaccinati.
Oggi, in Italia, per chi ha fatto la terza dose (booster) la durata del green pass è illimitata, mentre per chi ha fatto due dosi o è guarito è di 6 mesi. Ci sono però varie combinazioni che danno diritto al Green pass illimitato, per esempio: guarigione, vaccinazione, guarigione da nuovo contagio.
La durata del Certificato Covid digitale ammesso per viaggiare in Europa è però di 9 mesi a decorrere dalla somministrazione dell’ultima dose, ma nel contesto nazionale ogni Paese può applicare regole proprie.
Fuori dall’Europa ci possono essere norme diverse. Per imbarcarsi su un aereo diretto in Cina, per esempio, è necessario ottenere un codice sanitario, rilasciato dall’Ambasciata o dai Consolati Generali della Repubblica Popolare Cinese in Italia.
Il Digital Passenger Locator Form, il modulo usato per tracciare gli spostamenti delle persone e del virus, dal 1°maggio 2022 non è più necessario per viaggiare in quasi tutta l’Europa e nel Regno Unito, e neppure per entrare o rientrare in Italia.
Ma anche in questo caso ci sono eccezioni. La Francia richiede ancora di compilare il PLF, mentre Spagna e Grecia lo hanno mantenuto in forma opzionale per facilitare l’invio del Digital Covid Certificate, dei documenti di guarigione o dei risultati del test Covid.
Aver riconquistato la libertà di viaggiare è certamente una bella cosa, ma non dobbiamo dimenticare che il virus è più vivo che mai e che la capacità dei vaccini di proteggerci diminuisce dopo 6 mesi, arrivando a circa il 70% dopo 9 mesi.
Bisogna quindi ricordare che qualsiasi viaggio può comportare il rischio di contagio da COVID-19. Vale quindi la pena di continuare a seguire le norme di protezione, prima fra tutte l’uso della mascherina.
Il Ministero degli Esteri raccomanda di considerare la possibilità di doversi trattenere all’estero in quarantena o di aver bisogno di cure mediche, e invita quindi a valutare l’opportunità di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi a COVID-19: ricovero, isolamento o trasferimento sanitario.
Per entrare in alcuni Paesi, come l’Argentina per esempio, è addirittura obbligatorio avere una Polizza Assicurativa con copertura Covid-19.
Il consiglio è quindi quello di consultare il sito Viaggiare Sicuri quando si pianifica un viaggio all’estero e – non smetteremo di dirlo – di continuare a tenere alta la guardia.